11 giugno 2006

 

Ecco la bozza del Manifesto che discuteranno i Club liberali italiani

Alla riunione di ieri al caffè Notegen ho presentato la Bozza da me stilata del Manifesto che dovrà costituire il minimo denominatore comune culturale e politico tra tutti i club liberali italiani. Sarà poi corretta insieme con Morelli e poi approvata con piccole modifiche da tutti i Club. Il testo del Manifesto nella versione corretta e definitiva approvata dai Club fondatori è visibile qui.

Bozza presentata da Nico Valerio al
Coordinamento dei Liberali Italiani

Manifesto dei “Liberali Italiani”

COSTITUZIONE E DICHIARAZIONE D’INTENZIONI
Roma, 10 giugno 2006


PREMESSA – E’ un paradosso che, mentre le idee liberali si impongono in tutto l’Occidente, e come libertà di mercato perfino nei Paesi totalitari del resto del mondo, e i più diversi partiti e uomini politici si definiscono "liberali" senza fare nulla di veramente liberale, un vero grande movimento liberale sia assente dal panorama politico e culturale italiano.
FONDAZIONE – Noi liberali, perciò in rappresentanza di associazioni, liste, movimenti, gruppi e sigle di varie regioni d’Italia, riuniti a Roma il 10 giugno, abbiamo deciso di costituirci in Coordinamento dei liberali italiani.

SCOPI – Collegare e coordinare tra loro, superando individualismi e rivalità immotivate, tutti i gruppi, le associazioni e i movimenti della vasta e composita area di cultura politica liberale finora priva di voce a livello nazionale, e rappresentarli verso il mondo esterno.
Al compimento del percorso, quando la rappresentanza sarà sufficientemente estesa, il Coordinamento si trasformerà in Costituente dei liberali italiani, allo scopo di indire la grande assemblea costituente degli Stati Generali del liberalismo. E, se ve ne saranno le condizioni politiche, sociologiche e demoscopiche, potrà decidere di dar vita ad un grande soggetto unico politico e culturale dei liberali.

NATURA – Nel frattempo, il Coordinamento non è e non vuole essere un nuovo partito o l’ennesima sigla che si aggiunge alle altre, ma un organo di consultazione permanente e di decisioni federative tra i gruppi liberali – sia pure in rappresentanza politica, non giuridica – che nulla toglie ai gruppi stessi (come sigle, linea culturale, autonomia organizzativa, politica delle alleanze ecc.).

ADERENTI – Tutti i club, le associazioni, i movimenti e i gruppi politici liberali di ogni tendenza potranno aderire al Coordinamento, purché sottoscrivano la presente Dichiarazione con la firma del responsabile. Aderiscono i gruppi, non gli individui. Definirsi o essere definiti, impropriamente, "liberali di destra", "liberali di centro" o "liberali di sinistra" non potrà essere di per sé un motivo valido per essere esclusi.

LIBERALISMO – Alla base del Coordinamento c’è il Liberalismo classico italiano, europeo e occidentale, in tutti i suoi filoni culturali e nelle sue applicazioni (vedi Temi), anche se nel sincretismo filosofico liberale tutte le interpretazioni storiche avvalorate da autori e scienziati liberali hanno dignità. Nei casi dubbi dell’attualità politica si seguiranno le direttive dell’Internazionale liberale.

LIMITI – Non possono essere considerate liberali le posizioni fasciste, razziste, reazionarie, conservatrici, clericali, socialiste, anarchiche, marxiste, comuniste.

TEMI – Il Coordinamento prende posizione nel dibattito culturale e politico a favore delle grandi riforme liberali che l'Italia e l'Europa ci chiedono: legalità e Stato di diritto, libertà vecchie e nuove, diritti civili, laicità delle Istituzioni e libertà di religione (o di non religione), centralità del cittadino rispetto allo Stato (presente solo quanto basta alle stesse libertà), mercato libero e liberalizzazioni di enti e servizi, lotta alle corporazioni, agli sprechi e ai privilegi, selezione in base al merito, tutela del cittadino consumatore e utente, modernizzazione della burocrazia pubblica statale e locale, libera ricerca scientifica.

POLITICA PRATICA – Di fronte a questo bipolarismo all’italiana che contesta non come metodo, ma perché vi prevalgono le componenti illiberali e conservatrici, il Coordinamento ha oggi una posizione critica sia verso il Centro-Destra, sia verso il Centro-Sinistra. Il che non vuol dire scegliere l’Aventino, cioè rinunciare per principio alla lotta politica, anche perché il liberalismo pratico è sempre scelta tra due opzioni: libertà-nonlibertà.
Nulla impedirà in futuro, quando saremo soggetto politico, nel caso che un partito o una coalizione offrissero garanzie e programmi dettagliati e credibili di stampo liberale, di accordarsi o stringere alleanze. Con le limitazioni di cui ai paragrafi Scopi, Limiti e Natura).
Bozza proposta da Nico Valerio nella riunione di
Roma, 10 giugno 2006

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