4 luglio 2006

 

Firma il Manifesto per entrare nel Coordinamento dei Liberali Italiani

Cari amici, il 4 luglio, festa dell'indipendenza degli Stati Uniti, prima democrazia liberale al mondo, il Coordinamento ha concluso il paziente lavoro di redazione del Manifesto programmatico, che mettendo faticosamente d'accordo e amalgamando le più diverse esigenze delle varie correnti liberali, segna l'ambito ideale, politico e culturale, insomma i confini, del Coordinamento per l'unificazione dei futuri Liberali Italiani in un movimento unitario.
Chi vuole può divertirsi a leggere la bozza provvisoria del Manifesto nella versione originale, prima cioè che subisse piccole modifiche poste come condizione da qualche club per aderire, e valutare così le differenze.
Nel Manifesto tutte le posizioni liberali sono rappresentate, ma non a scapito dell'unità d'intenti e delle scelte precise, né della determinazione, che - vi assicuriamo - è molto forte.
Una bella data, un bel risultato.

Un Manifesto molto più bello e impegnativo di quello che sarebbe bastato.
Ora la "cosa" liberale è definita, le pareti della "casa comune" terminate. Si tratta adesso di riempirla, di abitarla. Tocca a noi, a voi, ai singoli gruppi, far conoscere all'esterno la cosa, e soprattutto aderire e far aderire al Coordinamento i tanti altri Gruppi liberali italiani (club, movimenti, associazioni, partiti, fondazioni ecc.).
A settembre proponiamo un Convegno dedicato a tutti i Club liberali italiani sul ruolo e le prospettive del Liberalismo (e d'un movimento liberale) in Italia, nelle sale del Campidoglio, a Roma.
Buon lavoro.
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Per il Coordinamento dei Liberali Italiani
Nico Valerio (Salon Voltaire)

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MANIFESTO
DEL COORDINAMENTO DEI LIBERALI ITALIANI
4 Luglio 2006
“I liberali con i liberali: né conservatori, né socialisti, né clericali. Tutti i liberali italiani in un movimento culturale e politico unitario fondato su libertà, laicità, Stato quanto serve alle libertà, centralità del cittadino con i suoi diritti di cittadinanza e proprietà, libero mercato, lotta alle corporazioni, scienza libera, valorizzazione dell'identità italiana nell'Unione Europea".
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PREMESSA - Un movimento liberale rappresentativo è assente dal panorama politico italiano. Mentre le idee liberali sono lo spirito dell’Occidente, e alcuni loro aspetti come la libertà di mercato crescono perfino nei Paesi totalitari, in Italia i più diversi partiti e uomini politici si definiscono "liberali" senza fare in alcun modo una politica liberale.
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FONDAZIONE – Perciò, noi liberali, in rappresentanza di associazioni, liste, movimenti e gruppi di varie regioni d’Italia, riuniti a Roma il 10 giugno, abbiamo avviato la costituzione del Coordinamento dei Liberali italiani.
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SCOPI – Collegare e coordinare tra loro i gruppi, le associazioni e i movimenti della vasta e composita area di cultura politica liberale finora priva di voce a livello nazionale, per rappresentarli unitariamente. Quando la rappresentanza sarà sufficientemente estesa, il Coordinamento si trasformerà in Costituente dei liberali italiani, allo scopo di indire la grande assemblea costituente degli Stati Generali del liberalismo.
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NATURA – Nel frattempo, il Coordinamento non è e non vuole essere un nuovo partito o l’ennesima sigla che si aggiunge alle altre, ma un organo di consultazione permanente e di decisioni federative tra i gruppi liberali che nulla toglie alla loro autonomia.
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ADERENTI – Tutti i club, le associazioni, i movimenti e i gruppi politici liberali possono entrare a far parte del Coordinamento sottoscrivendo con la firma del responsabile la presente Dichiarazione, o una sua versione modificata di comune accordo. Aderiscono i gruppi, non gli individui, che potranno a loro volta iscriversi ai vari club liberali territoriali.
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LIBERALISMO – La base comune è il Liberalismo, riconosciuto dalla scienza politica come quella filosofia e visione del mondo che, attraverso il sistema della libertà e comportamenti ad esso coerenti, vuole far crescere le libertà di ognuno non più solo come diritto teorico, bensì come effettiva condizione di vita in una società pluralista fondata sulle differenze individuali, multietnica e democraticamente conflittuale. Il liberalismo è oggi rappresentato a livello mondiale dall'Internazionale Liberale e in Europa dall'Eldr.
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LIMITI - Non possono essere considerate liberali le posizioni conservatrici, clericali, socialiste; mentre i grandi nemici storici del liberalismo sono le posizioni fasciste, razziste, reazionarie, anarchiche, marxiste-leniniste e quelle del fondamentalismo religioso.
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TEMI – Il Coordinamento è per le grandi riforme liberali, a partire dagli Stati Uniti d’Europa: legalità e Stato di diritto, libertà vecchie e nuove, laicità delle Istituzioni e libertà di religione (o di non religione), Stato minimo (solo quanto serve alle libertà), divisione e bilanciamento dei Poteri, centralità dei diritti del cittadino, mercato libero e concorrenza, pluralità dei grandi soggetti economici, efficaci norme anti-monopoli, privatizzazioni e liberalizzazioni, eguaglianza dei punti di partenza e mobilità sociale, lotta alle corporazioni e ai privilegi, rigore nella gestione della cosa pubblica, tutela del consumatore e diritto all’ambiente, riduzione della burocrazia e principio del merito, libera ricerca scientifica, una scuola che potenzi lo spirito critico, pari condizioni nella propaganda elettorale, rilancio della presenza italiana nel mondo, immigrazione in base all’accettazione delle nostre regole civili.
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IL QUADRO POLITICO OGGI – I liberali sono naturalmente distinti da questa Destra e questa Sinistra, espressioni di un bipolarismo elettorale insufficiente a far emergere il reale conflitto tra le grandi opzioni politiche, e perciò chiuso al liberalismo. Il che non vuol dire rinuncia alla lotta. Anzi, i gruppi firmatari considerano proprio il liberalismo politico lo strumento pratico più efficace per scegliere in ogni tema tra le due opzioni di sempre: libertà e non-libertà.
Pertanto auspicano che accordi e alleanze tra liberali e altri soggetti, singoli o coalizioni, siano possibili solo in ragionevole coerenza con la presente Dichiarazione. Nella stessa ottica, il Coordinamento si impegnerà per sostenere i gruppi liberali che intendano partecipare a turni elettorali in sede locale.
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4 luglio 2006

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