4 luglio 2006
Firma il Manifesto per entrare nel Coordinamento dei Liberali Italiani
Una bella data, un bel risultato.
Un Manifesto molto più bello e impegnativo di quello che sarebbe bastato.
Ora la "cosa" liberale è definita, le pareti della "casa comune" terminate. Si tratta adesso di riempirla, di abitarla. Tocca a noi, a voi, ai singoli gruppi, far conoscere all'esterno la cosa, e soprattutto aderire e far aderire al Coordinamento i tanti altri Gruppi liberali italiani (club, movimenti, associazioni, partiti, fondazioni ecc.).
A settembre proponiamo un Convegno dedicato a tutti i Club liberali italiani sul ruolo e le prospettive del Liberalismo (e d'un movimento liberale) in Italia, nelle sale del Campidoglio, a Roma.
Buon lavoro.
Nico Valerio (Salon Voltaire)
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DEL COORDINAMENTO DEI LIBERALI ITALIANI

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FONDAZIONE – Perciò, noi liberali, in rappresentanza di associazioni, liste, movimenti e gruppi di varie regioni d’Italia, riuniti a Roma il 10 giugno, abbiamo avviato la costituzione del Coordinamento dei Liberali italiani.
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SCOPI – Collegare e coordinare tra loro i gruppi, le associazioni e i movimenti della vasta e composita area di cultura politica liberale finora priva di voce a livello nazionale, per rappresentarli unitariamente. Quando la rappresentanza sarà sufficientemente estesa, il Coordinamento si trasformerà in Costituente dei liberali italiani, allo scopo di indire la grande assemblea costituente degli Stati Generali del liberalismo.
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NATURA – Nel frattempo, il Coordinamento non è e non vuole essere un nuovo partito o l’ennesima sigla che si aggiunge alle altre, ma un organo di consultazione permanente e di decisioni federative tra i gruppi liberali che nulla toglie alla loro autonomia.
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ADERENTI – Tutti i club, le associazioni, i movimenti e i gruppi politici liberali possono entrare a far parte del Coordinamento sottoscrivendo con la firma del responsabile la presente Dichiarazione, o una sua versione modificata di comune accordo. Aderiscono i gruppi, non gli individui, che potranno a loro volta iscriversi ai vari club liberali territoriali.
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LIBERALISMO – La base comune è il Liberalismo, riconosciuto dalla scienza politica come quella filosofia e visione del mondo che, attraverso il sistema della libertà e comportamenti ad esso coerenti, vuole far crescere le libertà di ognuno non più solo come diritto teorico, bensì come effettiva condizione di vita in una società pluralista fondata sulle differenze individuali, multietnica e democraticamente conflittuale. Il liberalismo è oggi rappresentato a livello mondiale dall'Internazionale Liberale e in Europa dall'Eldr.
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TEMI – Il Coordinamento è per le grandi riforme liberali, a partire dagli Stati Uniti d’Europa: legalità e Stato di diritto, libertà vecchie e nuove, laicità delle Istituzioni e libertà di religione (o di non religione), Stato minimo (solo quanto serve alle libertà), divisione e bilanciamento dei Poteri, centralità dei diritti del cittadino, mercato libero e concorrenza, pluralità dei grandi soggetti economici, efficaci norme anti-monopoli, privatizzazioni e liberalizzazioni, eguaglianza dei punti di partenza e mobilità sociale, lotta alle corporazioni e ai privilegi, rigore nella gestione della cosa pubblica, tutela del consumatore e diritto all’ambiente, riduzione della burocrazia e principio del merito, libera ricerca scientifica, una scuola che potenzi lo spirito critico, pari condizioni nella propaganda elettorale, rilancio della presenza italiana nel mondo, immigrazione in base all’accettazione delle nostre regole civili.
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IL QUADRO POLITICO OGGI – I liberali sono naturalmente distinti da questa Destra e questa Sinistra, espressioni di un bipolarismo elettorale insufficiente a far emergere il reale conflitto tra le grandi opzioni politiche, e perciò chiuso al liberalismo. Il che non vuol dire rinuncia alla lotta. Anzi, i gruppi firmatari considerano proprio il liberalismo politico lo strumento pratico più efficace per scegliere in ogni tema tra le due opzioni di sempre: libertà e non-libertà.
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4 luglio 2006
'proseguire nella partecipazione al progettato coordinamento dei liberali italiani, autorizzando il segretario a sottoscrivere una dichiarazione per la sua costituzione perché si ritiene necessaria a) la radicale alternativa liberale al regime partitocratrico quale unica soluzione all'immobilismo conservatore esistente - detta "alternativa" (e non semplice alternanza) consiste in modernizzazioni politiche, economiche e civili rappresentate da istituzioni liberali, liberiste e libertarie che oggi sono deficitarie in questa Italia - b) la riforma elettorale maggioritaria "all'inglese", unitamente alla forma di governo presidenziale e a quella dello stato federale; c) la centralità del "mercato", osteggiata dalle "lobby" corporative (che costituiscono il "partito conservatore"); d) l'antiproibizionismo non solo sulle droghe ma anche sulla libertà di ricerca scientifica;'
perciò lo sottoscrivo
Beppi Lamedica - segretario di Veneto liberale
Ciao,
Gionata Pacor
In tal caso faremo come tutti i partiti: appoggeremo chi ci appoggia, cioè chi ci darà garanzie, insomma la coalizione che si impegna in un programma liberale (o il più liberale possibile).
Per ora siamo uno strumento utile.
Che andrà usato al meglio. Da chi? Si vedrà.
Nel frattempo la politica si riorganizzerà, avremo scomposizioni e ricomposizioni: FI, P.Democratico, RnP, Margherita, Ulivo ecc. Ne vedremo delle belle...
Ecco perché abbiamo voluto intanto...esserci. Non noi personalmente, figurati: mettiamo la struttura a disposizione di tutti i gruppi liberali.
Ma, a riprova del carattere profondamente anti-liberale d'una certa Destra (An, ex-An e FI corrente clericale), Tocque-Ville ci censura, e dopo la stretta di Pera e Sestri non mette più i nostri post nell'antologia. Cosicché i bloggers non sanno neanche del Manifesto. E' stalinismo scientifico.
E non so come tanti utili idioti davvero liberali non se ne siano accorti.
Non è quindi un nostro vezzo snobistico: sono proprio questa Destra e questa Sinistra in Italia che odiano i liberali: basta vedere come Berlusconi ha trattato le liste di De Luca, La Malfa e Della Vedova, e come l'Unione ha trattato i liberali a sinistra. Zanone - solo lui - è stato candidato come singolo, senza nessuna corrente liberale. Una umiliazione. E tutti sanno come sono stati malsopportati i Radicali...
Quindi, siamo costretti ad essere critici e distinti dai due falsi schieramenti.
Altrimenti si fa un passo indietro e si vota liberale senza sapere se i liberali, se saranno decisivi, sceglieranno di governare con Diliberto o con Casini. Sparando ad altezza d'uomo contro tutti si va a finire come i Radicali: censurati finchè non hanno scelto di stare da una parte. E tutto questo perchè si vuole scegliere con chi governare dopo le elezioni invece che prima?
D'altra parte il discorso dell'andare da soli è opportuno soprattutto per le europee. Parliamone.
Ciao,
Gionata
Chiaro che un futuro movimento liberale unitario dovrà, prima di ogni elezione, schierarsi e dire per chiarezza come la pensa.
Ma sono discorsi molto prematuri.
Asesso registro solo l'ambiguità dei politici liberali, anche i meno schierati. La Malfa e De Luca dicono le stessissime cose che diciamo noi (terzo schieramento, costituente liberale ecc), ma si guardano bene dall'aderire al Coordinamento. Gli abbiamo scritto: l'hai letta tu una risposta? E' che il ceto dei Politici di Professione si ritiene baciato da Dio, appartenete ad un'area superiore. Se a ciò aggiungi la tipica altezzosità e antipatia liberale...
Insomma, non a caso ritengo che non siano solo politici i motivi della mancata unificazione liberale, ma psicologici, caratteriali...
Saluti.
Però in origine erano liberal-socialisti, e i loro membri fondatori venivano sia dal PLI, sia dal P.d'Az. Oggi - guarda caso - si sono uniti ai liberal-socialisti dello Sdi: un ritorno alle origini.
Ho grande simpatia per i Rad. Li ho frequentati per molti anni (e a quel tempo c'era il PLI, si badi, ma era quasi sempre immobilista, snob e conservatore, tranne la parentesi del divorzio). Ma dentro il PR ho fatto anche l'oppositore e ho anche contestato.
Oggi sono tornato a votarli e a sostenerli con entusiasmo, un po' perché si sono migliorati e completati ideologicamente grazie alla svolta impressa da Capezzone, e un po' perché tutti gli altri partiti sono peggiorati (e il PLI è scomparso).
Lunga premessa necessaria per dire che, però, gli amici radicali sono poco adatti a confluire in un grande superpartito liberale da 20%. Soprattutto per le meschinità e i limiti altrui (RnP insegna).
Naturalmente spero segretamente di essere smentito dai fatti. Come sono stato smentito per fortuna negli anni 90. Dopotutto negli anni 70 chi avrebbe immaginato che un giorno sarebbero arrivati Capezzone, Cappato, Della Vedova e Turco?
Comunque, sì, l'unico partito liberale esistente in Italia è oggi costituito dai Radicali italiani. Ma non parlategli di unirsi agli altri liberali...
E non hanno torto, tanto molti sedicenti liberali italiani sono immobilisti, ultramoderati, ambigui, parolai, poco coraggiosi, perfino poco intelligenti...
Uno sembra un libertario poi cade nel difendere la corporazione degli avvocati, un altro fa una pessima legge sul patrimonio artistico, un altro è così liberista che vorrebbe imporre il suo fumo ai non fumatori, un altro infine conta le auto blu e prende il liberalismo per l'ufficio reclami dei consumatori.
Un po' poco per definirsi liberali.
"Aho, ma questi stanno a parlà da 3 giorni e non hanno ancora nominato la finanziaria!"
Nel periodo in cui si stava creando la Rosa Nel Pugno Boselli ha dichiarato che "i radicali dovranno ammettere che negli ultimi anni sulle questioni economiche si sono sbagliati": nessuno ha battuto ciglio. Chi tace, ammette. Allora ad uno viene il dubbio se i radicali siano più socialisti o più liberali.
Gionata
infatti loro sono già uniti ai socialisti italiani...
Ora che l'Italia di fatto è quasi in guerra contro Israele, i Radicali potrebbero decidere di uscire dal governo.
Magari ci sarà un'altra giravolta di Pannella e torneranno ad essere liberisti.
Il punto è... per quanto tempo?
Ciao,
Gionata
Passaparola e se credi aderisci.
www.circolodellaliberta.it
Ti ho mandato una mail per farti sapere che i Riformatori Liberali Europei vorrebbero aderire. Come mai non ho ricevuto risposta?
Gionata Pacor
gionatapacor@aol.com
Non fondate un partito.
State fuori dalla politica.
Andrea Amati, presidente dei Riformatori Liberali di Liguria
E' IL PIU' GRANDE VALORE SU CUI POSSA FORMARSI UN INDIVIDUO.
VIA ALLORA AD UN VERO E FORTE SOGGETTO LIBERALE!!!!
CLAUDIO
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