24 novembre 2006
A che servono quegli strani "liberali dalemiani". Vuoi scommettere che...?
E' un tipico liberale atarassico, apatico e pessimista, per carattere prima che per idee. Io pur essendo l'opposto, posso capirlo. E' così, non è colpa sua. Ai tempi che dici, alla Camera diceva e faceva tutto l'amico Battistuzzi, col quale mi felicitavo spesso. Fu però un buon ministro dell'Ambiente (e io di quelle cose me ne intendo)
Ma, attenzione, erano i tempi in cui i liberali stentavano a sopravvivere e si rifugiavano sotto l'ala protettrice del...Psi, figuriamoci. Il patto segreto era che se volevano sopravvivere con 2 deputati non dovevano rompere le scatole. Io che, come te, li votavo, masticavo amaro.
Eh, brutti tempi, in cui davvero i liberali in un'Italia sinistrese, ignorante e conformistica, quasi non c'erano: erano l'1 virgola qualcosa. E la classe politica liberale toccò il punto più basso.
Ma oggi è diverso: i liberali reali ci sono nel Paese, anche se votano per cani e porci. Oggi anche nei Ds (Morando, Debenedetti ecc) hanno idee liberali e liberiste. E come ripeto sempre, indagini demoscopiche hanno accertato che i liberali tra la gente sono il 30% o più.
E dunque oggi uno come Zanone potrebbe finalmente parlare, proporre, fare. E invece no. E' grato a Rutelli per averlo fatto eleggere e non lo tradirà mai(lo ha ripetuto al Teatro Capranica, come ha ricordato Enzo Marzo nell'intervista a Radio Radicale).
Sui comportamenti conseguenti (o almeno i tentativi, perché poi gli avversari possono bloccarti) per essere definiti liberali, c'è un apposita frase nel nostro Manifesto dei liberali italiani. Sono d'accordissimo.
Hai usato addirittura le mie tipiche argomentazioni: per 10 anni ho ripetuto come una giaculatoria che il PLI per il muro di Berlino e la caduta del comunismo (evento che avrebbe dovuto amplificare al massimo) non ha fatto neanche un manifesto.
Scandaloso.
Di recente, ancora 2 anni fa, ad un intellettuale liberale vicino a Z. ho ripetuto l'accusa. E sai che mi ha risposto con una sufficienza professorale che ricorderò sempre? Che nel 89 è stato solo il comunismo a morire, non il liberalismo a vincere.
Io so che non è vero. Perché in Polonia, in Germania Orientale ecc. la gente abbandonava il comunismo attratta dai più diversi elementi liberali dell'Occidente: mercato e consumi, libertà di idee, modernità, rispetto dell'individuo. Certo, non chiamava questo "liberalismo" (termine poco noto in ogni lingua), ma libertà. Insomma, la gente semplice che scappava sotto il tiro dei vopos ne sapeva molto più del prof "liberale".
Ecco perché non solo non si vince, ma mentre le nostre idee vincono ovunque si stenta addirittura ad esistere in quanto liberali organizzati: il moderatismo politico viene preso per moderatismo dell'intelligenza e della personalità. Il liberalismo, cioè, essendo a torto visto come un moderatismo generico cioè assenza di idee, finisce per attirare i medriocri, e perfino gli infiltrati. Uh, quanti ne ho incontrati. Sono particolarmente versato nello scoprirli.
Il l. è il più ricercato da queste due categorie: anche perché da noi non c'è né selezione né controllo né spesso discussione politica (che in qualche modo rivela)...
Una curiosità: cose del genere le ho dette perfino in Consiglio Nazionale PLI.
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