10 aprile 2006

 

Tentellini: "Vi manca il Think Tank e l'effetto Gutemberg"

L'amico Luca Tentellini, che da anni si batte perché i liberali escano dal loro sonno pluridecennale, unifichino le loro sigle e costituiscano un soggetto unico, sì, ma moderno e competitivo, invia questa intelligente proposta, che ci trova assolutamente d'accordo e che gireremo al Comitato effettivo (quello che si sta costituendo è solo un pre-comitato che deve valutare la fattibilità del progetto) non appena si sarà costituito (Nico Valerio).
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Cari amici di Liberali Italiani, colgo l'occasione per rilanciare quanto privatamente comunicato a Nico.
Attenzione a non saltare un passaggio, come è evidente dal confronto telematico, e ad usare lo strumento più adatto.
1. Prima dell'azione politica diretta è, a mio parere, necessario che una minoranza volenterosa disponga la necessaria elaborazione culturale (che è azione di ricerca di una verità/proposta politica). Prima la fabbrica di sintesi delle idee poi il Comitato Politico. Faccio un esempio sul fatto che la cultura liberale del nuovo secolo non può essere il mero recupero dei tre secoli passati; dobbiamo innovare su due piani convergenti: Il primo è il LINGUAGGIO (cfr. Derrida) e quindi il modo di COMUNICARE. Il secondo è la produzione delle IDEE. Sto leggendo le Lezioni al Collége de France di Foucault (anni settanta e ottanta) - tanto per citare una corrente di pensiero ancora attuale e tutta da rielaborare e proporre al grande pubblico -. Bipolitica e un ponte per il nuovo secolo, un metodo lucido e interdisciplinare per un liberalismo concreto e attuale. Molte altre cose ci sarebbero da tirare fuori....E agganciare bene l'élite che ci interessa.
2. Dunque, per elaborare una proposta politica di governo della complessità del presente che abbia dignità e forza, è necessario contrapporre ai vari teo-con tipo Pera, Ferrara e Adornato qualcosa di più vivo e appetibile della Fondazione Einaudi e meno economicentrico dell'IBL. Una rivista in tal senso è necessaria e prodromica a tutte le future iniziative politiche. E dico una rivista che sia frutto di un vero Think Tank all'americana. Oltre a un sito web non ci si può sottrarre all'"effetto Gutemberg", cioè andare in stampa perché la parola su carta assume ben altro valore del volatile Web.
Quinidi servono anche:
A. La costituzione di una Associazione Movimento Politico da fare con atto notarile e proprio Statuto a regola d'arte.
B. I soldi. Prima un autofinanziamento minimo di 500 - 1000 Euro per i primi soci, poi la richiesta dei fondi in base alla vigente legge che sostiene gli organi di stampa dei movimenti politici.
Altri, dal gruppo dei 101 a ai Neo-lib, già si stanno muovendo per fare le solite assemblee. Nessuno però sta lavorando per creare un forte polo di elaborazione culturale autonomo. E' duro e faticoso ma è l'unica strada seria (anche se richiede tempo) per agganciare quei parlamentari (pochi) liberali che siederanno nel prossimo Parlamento. Non penserete, spero, che potremo prescindere dal Palazzo. Rischieremmo di creare uno strapuntino su quale qualche politicante metterà subito il cappello!
Un caro saluto a tutti
Luca Tentellini

Comments:
Un unico appunto. L'autofinanziamento delle iniziative politiche (come l'auto-pubblicazione d'un libro da parte dell'autore) è sempre segno d'un isolamento politico o di mercato inequivocabile. Quando, invece, il libro viene pubblicato dall'editore a sue spese e immesso regolarmente sul mercato, l'autore ha la soddisfazione di sapere che esiste una domanda a lui favorevole.
Così in politica.
Perciò, proprio per testare la risposta del mercato delle idee, sarà bene che il costituendo Comitato si faccia finanziare club e rivista da un qualche pool di finanziatori espressione della società civile (industriali, finanzieri ecc)
 
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