12 aprile 2006
"Ma il Liberalismo è super partes. Così vivo che sta cambiando il mondo"
Noi, come Comitato provvisorio di "Liberali Italiani", non siamo ancora usciti allo scoperto. Questa è una anteprima, prima del lancio attraverso il prossimno numero della Newsletter di Salon Voltaire.
Il fatto che mostrare di non sapere è che il Liberalismo è di destra e sinistra insieme (Croce e tutti gli altri teorici), cioè non accetta proprio questa bipartizione stupida del bipolarismo all'italiana. In cui nessuno dei due poli è liberale. Non c'entra niente il vecchio 800 e la naftalina. E' qui l'errore.
Molti, anche l'amico Diaconale, confondono i principi liberali, che sono immutabili (se no, vorrebbe dire che il liberalismo ha perso) con imprecisati tradizionalismi dell'800 (quali? di grazia, non viene mai specificato...). Ma è proprio quello che Chiesa, post-Dc e clericali ci rimproverano. Anche voi fate vostre le loro assurde obiezioni? Andiamo bene... Scusate - e più amici di prima - ma non è che sotto sotto ci sarà un po' di ignoranza sul liberalismo?
Non potete contestare il dato fondamentale che il Liberalismo è prevalente su qualsiasi sigla o partito liberale. E il liberalismo è per definizione "contro tutti". Si schiera, sì, ma di volta in volta, a seconda degli argomenti: è tipico. P.es., in economia sarà "considerato" di CD, ma in diritti civili e laicità "sembrerà" di CS. Ecco perché istintivamente, forse per evitare queste difficili forche caudine e ogni critica, vi siete definiti Neo-lib. Che sembra maledettamente Post-lib. Chi pensa subito e solo alla destra (oggi, non ai tempi di Malagodi, quando era necessario) è spesso solo un liberal-conservatore: mercato, America e poco altro. E i diritti civili, le nuove libertà, la laicità? Come potrete parlarne in una destra sempre più bigotta e ottusa? E meno male che avete avuto l'esperienza diretta, sulla vostra pelle, dei Riformatori liberali. Non vi ha insegnato nulla quello schiaffo?
Voi obiettate: ma a sinistra c'è ancora meno spazio. Ma chi sta parlando di sinistra? I liberali devono, come insegna il Liberalismo, che è super partes, fare da garanti, da terzo polo. Insegnare a tutti, destra e sinistra, che cosa è il liberalismo. Poco noto in Italia anche alla borghesia "liberale". Quasi tutti lo confondono o con un generico moderatismo (errore veniale), o addiritturacol conservatorismo (errore mortale).
Ecco perché nel mio progetto, intanto, "noi vogliamo riunire tutti i liberali", ovunque siano, quindi anche voi, anche i tantissimi terzisti e perfino qualche sparuto di sinistra, al centro - diciamo così- cioè in standby, in posizione critica. "I liberali solo con i liberali: né socialisti, né conservatori, né clericali".
Il Salon Voltaire ha il polso della situazione, avendo 3000 destinatari liberali. Ebbene, moltissimi sono critici sia con la destra che con la sinistra. Direi la maggioranza dei 3000. Ed è da 2 anni che li osservo e ricevo feedback, quindi è difficile che questo campione sia sbagliato. I liberali contestano addirittura questo bipolarismo. E il liberalismo, attenzione, è dottrina anche culturale non solo politica.
Ma in fondo non c'è contrasto, le 2 iniziative si completano. Voi fate questa iniziativa, a cui parteciperanno i nostri di destra (forse io stesso, non so). Quindi non siamo contro. Anzi, vi rimprovero scherzosamente: come vi siete permessi di pensare che una qualunque iniziativa liberale, sia pure all'inferno, non sarebbe stata appoggiata da un vero liberale e dal Salon Voltaire, che è nato due anni fa proprio per questo? Era ora anche di sganciarsi
da FI: ma avete il personale umano con le palle per non farvi assorbire da quegli abilissimi mezzi preti? Quando vi sarete costituiti, noi (se il nostro progetto partirà) vi chiederemo di aderire alla - chiamiamola così per ironia -
Nazionale Liberale. Tutto qui. Afferrata l'analogia? Il nostro è un meta-partito che difende il Liberalismo, cioè le Idee liberali, ovunque siano, non questo o quel gruppo partitico. Anche una idea di Carlo De Benedetti può essere liberale: il socialismo non c'entra. Ecco un altro vostro errore: scambiare per socialista il liberalismo in sé, super partes, non schierato con la Destra. Ma questo è proprio tipico del Liberalismo, che è poco schierato. E ha in se (volete mettervelo in testa?) elementi di destra, centro e sinistra. Ce ne freghiamo di queste distinzioni stupide: veniamo prima di questi ottusi tifosi da stadio.
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In quanto al vostro progetto, coprendomi gli occhi per non leggere la stupida frase ad effetto che "il liberalismo è morto" (ma da giornalista ammetto che aumenta l'audience...), posso aderire al vostro progetto personalmente e come Salon Voltaire, se vi fanno comodo altri due nomi. Ma. sia chiaro, come aderirei anche ai Radicali (che infatti ho votato) e a qualunque altra iniziativa liberale, anche fatta da Belzebù. Figuriamoci da voi, di cui almeno mi fido moralmente. Troppe sciocchezze non ne potrete fare. Ciò detto, insisto, Delenda Carthago: il Liberalismo è super partes: Il Liberalismo fa le scelte più diverse, di volta in volta. Il Liberalismo è il massimo dell'indipendenza dagli schieramenti. Contestatelo, se potete. E ora, dopo che ho aderito, permettetmi la cattiveria sgarbiana alla Nico Valerio, che putroppo mi accompagna dalla nascita: ecco che vuol dire aver studiato il Liberalismo sui Bignami. E senza leggerli fino alla fine...
Altro che firme. E per esistere, che ci consigli: rifondarci solo dentro la Destra, con tutti i pericoli (come hanno visto PLI, PRI, Radicali e RL), o come indipndenti e autonomi al Terzo Polo, pronti ad allearci con chiunque proponga cose liberali?
Questo il dibattito.
Mandami un articolo breve che lo pubblichiamo con risalto.
Forza Alex e Liberaldemocratici di Parma (beati voi: strafighe e "turtlein"... qui solo donne baffute e fast-food...)
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