22 aprile 2006

 

Di Massimo: "Troppe polemiche e insulti. Perché non voliamo alto?"

L’aver letto alcune sgradevoli discussioni mi hanno allontanato dal blog per alcuni giorni; sollecitato da un amico sono tornato a leggere e mi sembra che non sia cambiato nulla.
È sgradevole che tra liberali ci sia tanta intolleranza. Se puntiamo a provocare una riunione dei liberali italiani dobbiamo a mio parere:
non pretendere – o semplicemente dare l’impressione - di voler unificare "gli altri", ma porsi semplicemente come umili e quasi anonimi stimolatori di un processo di aggregazione liberale nell’interesse della nostra Italia e della nostra Europa;
non rivendicare "primogeniture";
guardare con interesse ogni iniziativa di aggregazione liberale da qualunque parte provenga e qualunque sia il riferimento specifico ideale che sta alla base dell’iniziativa di ogni gruppo (ognuno di noi ha una sua scala delle priorità ideali non necessariamente coincidente con quella degli altri);
esprimere opinioni sulle idee ma non giudizi sulle persone;
accettare serenamente qualunque critica alle proprie opinioni evitando di "sentirle" come offese;
se malauguratamente ci sono offese "non raccoglierle" (offese e insulti qualificano in generale l’autore e non il destinatario); e in alcuni casi è opportuno che il responsabile del blog elimini i commenti offensivi;
accettare da ognuno il proprio contributo e punto di vista liberale, che può essere culturale, frutto dell’esperienza, generato dall’indole e dal carattere o da altro (c’è chi liberale ci nasce, chi lo diventa sui libri e chi lo diventa per i più svariati motivi);
usare linguaggio e stile liberale (negli scritti sono comparse delle volgarità che francamente non fanno parte dello stile liberale, che danno fastidio e che fanno allontanare dal blog).
Se accettiamo queste semplici regole di convivenza – ed altre eventualmente da proporre ed aggiungere - possiamo, mi auguro, azzerare molto di quello che si detto e ripartire cercando di guardare avanti.
Se continuiamo sulla strada del beccarsi l’un l’altro non andremo da nessuna parte.
Spero mi scuserete per questa nota che può sembrare antipatica (e che non mi è piaciuto scrivere), ma che penso sia opportuna.
Cordialmente. Guido Di Massimo

Comments:
Caro Di Massimo, mi impegno a seguire il suo "codice di autoregolamentazione". Il mio pezzo di ieri aveva lo scopo di scuotere le coscienze e cercare di trasformare lo sterile atteggiamento di sufficienza in feconda irritazione.
 
Caro Di Massimo, perché non pubblica il suo articolo anche nel nostro sito (www.neolib.it)? Noi ci impegneremmo volentieri a sottoscriverlo! Grazie della bella idea,

Paolo Di Muccio
 
IL BUON SENSO DELLE OCHE

La querelle scoppiata tra i soliti 4 liberale (non voglio offendere nessuno e quindi non scrivo gatti), pare possa trovare fine o quanto meno essere mitigata con l’articolo di Di Massimo: "Troppe polemiche e insulti. Perché non voliamo alto?". Ho apprezzato i toni ed i contenuti ed inviterei tutti, ad iniziare dagli stessi aderenti di Liberali Italiani ad emularne gli atteggiamenti. Volare alto ed aggiungerei andare lontano. Mi sia consentito dare un contributo e a tal fine inviterei tutti ad avere il buon senso delle Oche. Mi spiego. Una volta dinanzi ad una grande impresa che richiedeva lo sforzo di una squadra corposa uno dei partecipanti, nel momento in cui iniziavano le difficoltà tiro fuori un foglietto il cui titolo era appunto “ Il buon senso delle oche” che pressappoco, vado a memoria, così recitava. Le oche dinanzi al grande sforzo della migrazione cioè del volare alto e lontano , a volte sul mare e per grandi distanze, adottano tecniche di gruppo che ben si prestano ad essere emulate da chi come loro deve compiere imprese quasi titanichein rapporto alle proprie dimensioni. Intanto volano in stormi costituiti da un numero discreto, assumono in aria una particolare formazione a “V” di modo che, chi è in testa, compia il maggiore sforzo di penetrazione aerodinamica e chi e dietro, sfruttando la portanza, risparmia energia e si riposa. Ma chi è dietro ha anche il compito di incitare chi è in testa a non mollare , a non rallentare, a dare il massimo a questo serve il “gracchiare”. Quando chi è in testa e sfinito dalle fatiche và in coda alla formazione e viene sostituito dal successivo e così via. Tale tecnica è utilizzata anche nel ciclismo. Ciò consente allo stormo di mantenere per lungo tempo una andatura costante ripartendo equamente lo sforzo tra tutti. Vi è un altra particolarità caratterizzante del loro buon senso. Quando un’oca è sfinita o viene ad essere ferita dai cacciatori e si trova a dovere abbandonare la formazione e cercare riposo a terra o in mare è sempre seguita da altre due oche le quali non la lasceranno sola sino a quando non si è riposata o perisce, solo allora continueranno la migrazione riprendendo il volo ed aggregandosi ad un altro stormo di passaggio e se non lo trovano in tre formano una piccola V e cercano di raggiungere lo stormo originale. Caro Di Massimo, si voliamo alto ma dovendo andare lontano e non essendo facile il raggiungimento dell’obbiettivo invitiamo tutti ad avere il buonsenso delle oche. Non e carino che 2 oche si trasformano in cacciatori e appollaiati in riva al fiume aspettano che lo stormo nemico beva nelle acque da loro avvelenate. E’ certo, le oche non sono cannibali per natura, le due oche avvelenatrici non ne mangeranno le carcasse, tale gesto gioverà alle aquile, ai falchi agli avvoltoi ecco a “CUI PRODEST ?” ai comunisti, e anche se qualcuno non vuole accettare la realtà che essi esistono e li confonde con liberali di sinistra, con social-liberali o liberal-socialisti, essi sono comunisti, in fondo massimalisti, e rimangono tali sino a quando non ripudieranno la loro ideologia e non ne accetteranno il fallimento. Si Invitino le 2 oche a lasciare la riva del fiume e a ritornare in formazione, e se nel frattempo si sono riposate prendano la testa del loro stormo o quello che passa e battano le ali più forte che possono chi è dietro gracchi più che può e lascino perdere insensate attese di eventi che senza il contributo di tutti possono non accadere mai, chi tanto a dato in termini di sforzo non può che raggiungere la meta prima di godere del meritato e possibilmente dorato riposo.
 
Caro Di Massimo, ho pubblicato il suo appello sul sito di NeoLib, che si è impegnato a rispettare scrupolosamente il suo "codice di autoregolamentazione". Il suo contributo è stato decisivo e La ringrazio nuovamente. Spero che verrà a farci visita e che continuerà ad aiutarci a migliorare.
 
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